Il cibo è uno dei maggiori piaceri della vita. Ma è possibile coltivare l'arte del mangiare sano ed in presenza? La risposta è senza dubbio...SI!
Negli ultimi anni, è ormai consolidato che il Mindful eating o mangiare in piena consapevolezza, sia sempre più diffuso. Tale disciplina, segue infatti l'orientamento generale del Mindfulness, che parte dal presupposto che ogni esperienza si può vivere in piena attenzione o presenza e senza nessun tipo di giudizio o pensieri automatici.
“Ho dei gusti semplicissimi; mi accontento sempre del meglio." (Oscar Wilde)
E' pertanto comprensibile il successo crescente del Mindful Eating, soprattutto oggi, che a causa di forza maggiore dovuto dal COVID19, siamo chiusi a casa sperimentando nuovi piatti e magari in questo contesto, riscopriamo come mangiare sano e anche nel modo giusto. La sua applicazione è comunque recente, dato che alcuni studiosi dell'University of Massachusetts Medical School, nel 1999, dopo aver sperimentato il Mindfulness ad alcuni pazienti con disturbi del comportamento alimentare, hanno deciso di fondare il primo centro attinente alla tema, con lo scopo di aiutare più persone possibili a raggiungere un rapporto equilibrato, rispettoso, sano e gioioso con il cibo e l'alimentazione.
Mangiare con consapevolezza
Innanzitutto, la prima regola per riuscire a mangiare consapevolmente, è quella di iniziare a volerci bene davvero, (su Twitter: #mindfuleating) sapendo che nutrire il proprio corpo è un gesto d'amore che facciamo a noi stessi, nello scegliere un alimentazione migliore e vivendo appieno l'esperienza del cibo.
Quando si decide "consapevolmente" il viaggio nel piacere del cibo, ci si interroga su alcune questioni che necessariamente bisogna conoscere per poterle poi affrontarle al meglio e cioè di:
riconoscere la fame fisica (reale) da quella emotiva (creata da emozioni);
cercare e scegliere con cura i prodotti più nutrienti e buoni nelle varie corsie del supermercato, con l'ottica di una vera e propria "caccia al tesoro";
allenare gradualmente la consapevolezza durante il pasto, affinché si possa riconoscere il reale grado di sazietà.
Un arte da coltivare quotidianamente
“Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene se non ha mangiato bene." (Virginia Woolf)
In pratica, mangiare bene ed in piena consapevolezza diviene un arte da coltivare giorno dopo giorno, che deve essere però rafforzata da alcune parole chiave, affinché i risultati non tardino ad arrivare. Io ho iniziato circa un anno fa, abituando sia il mio corpo che la mia mente in questo lavoro di squadra. La mia personale esperienza, è stata quella di seguire con calma e senza nessuna fretta, ma con profonda determinazione i seguenti 6 principi, e cioè di:
Mangiare più lentamente. Ciò vuol dire masticare a lungo ogni boccone ingerito, ricordando che esiste una stretta connessione tra cervello ed intestino, in cui il primo ci mette 20 minuti nel realizzare di essere pieno. Pertanto non comprende la quantità ricevuta, ma lo si può ingannare nella durata della masticazione, godendo soprattutto del cibo e rafforzando allo stesso tempo sia i muscoli della mandibola che della bocca.
Essere onesti nell'affermare una reale esigenza di fame oppure no. La decisione più difficile è quella di ammettere se davvero la nostra è una fame reale oppure se si tratta solo di gola o di pensiero ossessivo. Inoltre, comprendere l'importanza che il nutrimento del cibo ha per il corpo e la mente, responsabilizza le persone ad essere profondamente sincere e pronte per nuove sfide da superare.
Iniziare da un solo pasto (pranzo o cena). Prendersi tutto il tempo dovuto per godersi appieno il cibo, sia nella scelta del pasto, nell'assaggio, nella masticazione, fino al momento conclusivo, in cui si posano le posate al piatto, come se fosse un rito.
Non usare distrazioni tecnologiche. E' importante mantenere il contatto visivo sul cibo, senza farsi distrarre da smartphone o TV che invece spostano la nostra attenzione al di fuori del piatto. Se si è in compagnia, è meglio non parlare con la bocca piena (regola che vale anche per il Galateo) e proseguire a mangiare con attenzione quando l'altro ci sta parlando. Spesso una buona conversazione va insieme al buon cibo!
Utilizzare i 5 sensi. E' la parte che preferisco perché è come vivere un esperienza dentro un altra esperienza. Attraverso il gusto, l'olfatto, la vista l'udito ed il tatto, conosciamo noi stessi e quello che amiamo davvero. E' la più grande opportunità che questa incredibile disciplina ci può offrire. Perché non coglierla?
Mangiare bene non vuol dire spendere un capitale. Al contrario di quello che si può pensare, mangiare in modo sano non vuol dire spendere centinaia di euro al supermercato, ma si può imparare a scegliere con "attenzione" il cibo che ci da più nutrimento, senza dimenticare il piacere di assaporarlo. Un idea di spesa, potrebbe essere quella di acquistare per lo più: insalata fresca o in buste da lavare a casa in confezione grande, con vaschette di pomodori per il condimento. Un buon olio EVO (extra vergine d'oliva) non deve mai mancare sulla nostra tavola e preferire poi carne bianca a quella rossa, come tacchino, coniglio e pollo insieme al pesce azzurro da consumare entrambi 3/4 volte a settimana. Inoltre un pacco di pasta di 500 gr sarà più che sufficiente se si mangia due volte a settimana. Infine, è consigliabile investire qualche euro in più in una buona acqua Minerale Naturale, che sia semmai povera di sodio, da poter consumare almeno 2 litri al giorno. Il vostro fegato ringrazierà e voi si sentirete meno stressati!
JOMOSOPHY Consiglia:
"Mindful Eating. Per riscoprire una sana e gioiosa relazione con il cibo", di Jan Chozen Bays(Autore), P. Iaccarino Idelson(a cura di), M. Petruzzi(Traduttore).
Comments