La dieta Flexitariana è la risposta a chi non è pronto a divenire Vegetariano. Oltre alla crescente popolarità, scegliere la Flex Diet, è oggi sinonimo di sostenibilità, longevità e benefici per tutti.
Dunque, cosa aspettate a passare al nuovo Flex lifestyle?
Tra chi sceglie di essere Vegetariano se non addirittura Vegano, vi è nel mezzo una "terza via più soft", che riguarda tutti coloro che non riescono ancora a rinunciare del tutto alla carne. Una via di mezzo, che strizza l'occhio ai cosiddetti onnivori.
"Se potessimo dare ad ogni individuo la giusta quantità di nutrimento ed esercizio fisico, non troppo piccolo e non troppo, avremmo il modo più sicuro per la salute."
Ippocrate
Parliamo ovviamente dei "Flexitariani", che intendiamoci bene, non sono parenti ne dei "Pleaiadiani o Venusiani" e quindi non sono abitanti di altre galassie (per chi crede agli alieni), ma sono semplicemente un crescente numero di persone (pressoché terrestri!), che adottano un certo tipo di dieta basata sulla flessibilità di quantità e qualità del cibo cucinato ed ingerito.
Che cosa vuol dire essere Flexitariano? E perché sta diventando così popolare?
Scopriamolo in questo articolo.
Origine e sviluppo del termine Flexitarian
L'origine del nome è in realtà una contrazione del termine inglese "Flexible" (flessibile) che unita poi alla parola "Vegetarian", diventa "Flexitariano". L'utilizzo di tale terminologia viene usata per la prima volta da una giornalista enogastronomica Linda Anthony, la quale in riferimento all'Acorn Café in Texas, descrisse il luogo argomentato come una: "cucina flexitariana": o meglio del cibo sano e vegetariano preparato con un tocco continentale". Riportato dal sito slowwfood.com, che ricalca un articolo del Denver Post nel 2002, lo sviluppo dei "Flexitariani" deriva innanzitutto dalla:
preoccupazione e conseguente accortezza sulla scelta del cibo quotidiano, e nel preferire quanto possibile, un'approvvigionamento alimentare che non sia in qualche modo contaminato da, batteri, ormoni, antibiotici, etc.
L'orientamento alla salute, è in definitiva la scelta principale di tutti coloro che in pratica sono vegetariani per il ben l'85% delle volte a tavola, anche se occasionalmente non rinunciano alla carne o al pesce.
Nel successivo anno, 2003, l'American dialect Society ha eletto la parola "Flexitarian", come la più utilizzata dell'anno, consacrandone in definitiva una tendenza inarrestabile ad oggi.
Mangiare tutto ma senza esagerare
Il tipico Flexitariano è colui/colei che sceglie di seguire tale regime alimentare attraverso la peculiarità della frequenza e flessibilità del cibo selezionato, in considerazione soprattutto delle seguenti ragioni, cioè di:
Mantenersi in buona salute;
Di non sentirsi ancora pronti a fare il grande salto verso un regime totale quale quelli vegetariano o vegano;
delle profonde convinzioni personali etiche ed ecologiche, derivanti dalla propria famiglia d'origine e dalla cultura e società dominante.
Ma insieme alla lista delle varie scelte da affrontare prima di divenire "Flexitariano", la vera forza della dieta Flexitariana, appunto, deriva da due principali aspetti che sono:
La varietà o vastità di scelta del cibo da inserire nella personale dieta Flex;
La quantità effettiva consigliata per un efficace rendimento al fabbisogno giornaliero, e del suo conseguente beneficio a livello psico fisico della salute in generale di un individuo.
Pertanto, chi si approccia alla dieta Flexitariana, opera tendenzialmente per una scelta consapevole, in cui la predilige la sperimentazione di un rapporto nuovo verso il cibo, che deriva da una attenzione sulla selezione della materia prima, passando per la fase di cottura, fino all'introduzione del cibo cucinato, che si associa al mentis operandi del Mindful Eating, (già argomentata in Jomosophy in un precedente articolo) e dove si espongono i vari benefici e si danno consigli pratici per avvicinarsi a questa vera filosofia di vita.
Secondo la nutrizionista americana Dawn Jackson Blatner che ha scritto il best seller "The Flexitarian Diet", o dieta Flexitariana, si tratta di una dieta "cosciente" che deriva dalle scelte consapevoli della persona e che in pratica prevede un apporto calorico giornaliero standard di circa1500 kcal, da dividere poi in cinque pasti:
300 calorie a colazione, 400 a pranzo, 150 per due spuntini al giorno e 500, infine, per la cena. Anche se i protagonisti sono verdura, frutta, legumi, cereali integrali e semi, non si escludono carne e pesce, in cui il primo andrebbe ridotto ad un massimo di 700 grammi con un astensione totale dalla carne in almeno due giorni alla settimana, mentre per il pesce non è previsto nessun limite al suo consumo.
La Flex diet che per alcuni erroneamente viene appellata "semi - vegeteriana", (che invece non accetta la carne rossa a differenza della Flex Diet) è indicata inoltre per:
cucinare in modo più naturale il cibo;
far limitare la quantità di zucchero e dolci in generale (riduce il rischio di Diabete di Tipo2);
far prevenire le cardiopatie (problemi circolatori, cardiovascolari, obesità, sedentarietà, etc.)
Facilita la longevità e la perdita del peso.
Dunque, sono molteplici i benefici che ne derivano. Ma esistono anche dei limiti a tale dieta non dieta?
Quali sono i limiti dei Flexitariani?
Henry David Thoreau
Il primo grande limite della dieta Flex, è che non sembra affatto una dieta, nel senso che la varietà e la quantità consigliata, non sembrano altro che un consiglio spassionato ma del tutto generico, che qualsiasi nutrizionista, dietista o dottore può chiaramente raccomandare per il raggiungimento di una vita più lunga ed in salute. Niente di nuovo, apparentemente.
Ma nel paradosso della "dieta non dieta", si ritrovano alcuni personaggi famosi che hanno reso il recente Flex Diet una vera tendenza, spopolando nei Social, incoraggiando all'idea di passaggio verso un prossimo Plant-based diet, in senso definitivo. Parliamo ovviamente di star quali Michelle Obama, Leonardo di Caprio, Brad Pitt, Beyoncè e molti altri, che sono reali supporters di una campagna alla salute ed alla salvezza dell'intero pianeta.
Vi è un'altra questione che molte persone pongono quando iniziano una Flex diet e che è la seguente:
anche se posso mangiare tutto, quando si capisce quali sono le opzioni non propriamente salutari, che andrebbero eliminante o perlomeno diminuite?
Il nocciolo centrale deriva da un concetto importante da comprendere ed assimilare in modo consapevole e cioè che:
"Una dieta flessibile significa sapere che si può mangiare ciò che si vuole in qualsiasi momento. Che non vuol dire mangiare Pizza tutti i giorni, ma ma che potete godervi la pizza di tanto in tanto ed essere perfettamente sani. E molto felici."
Matt Rosenman - Nutrizionista Americano -
Ed ecco il primo segreto legato a questa dieta: dato che si tratta comunque di un regime alimentare, sono fondamentali due elementi per il risultato ottimale della perdita del peso e soprattutto del piacere di continuare a mangiare qualsiasi cosa pur restando in forma e felicemente sereni, che derivano da:
calorie: che vengono calcolate a seconda del peso, sesso, età della persona;
Macronutrienti: che si calcolano dopo le calorie e riguardano una vera scomposizione tra proteine, carboidrati e grassi che vanno ad inserirsi nel piano di controllo giornaliero, a seconda delle calorie da raggiungere ed in concreto il suddetto peso desiderato.
Per chi desidera, può provare a calcolare la propria tabella (in Inglese) per ottenere le calorie di mantenimento (altrimenti note come TDEE) ed i macro inserendo i propri dati quali peso, età e genere, per avere un supporto più specifico riguardo queste due informazioni combinate tra loro.
Filosofia di vita o Tendenza passeggera?
Anonimo
Molto spesso capita di iniziare una certa dieta che di varietà e calorie ne ha veramente poche, tanto da mollarla quasi subito. Questa è infatti la spiegazione più comune di tutte le persone che decidono poi di passare alla Flex Diet, in quanto soddisfa la mancanza di piacere legata ad una pietanza che crea la conseguente sensazione di frustrazione e di infelicità, all'opposto invece di chi continua a mangiare ciò che desidera, senza sensi di colpa e con lo scopo di una salute ottimale.
Ovviamente si tratta della regola generale, perché ci sono molte varianti sul tema, di moltissime persone che invece sono Flexitariani perché in tendenza sui vari Social, o perché star internazionali come abbiamo già accennato, sono testimonial convinti di questa nuovo Lifestyle globale.
Ma si tratta allora solo di una tendenza effimera dell'ennesima dieta inconcludente oppure di un vero nuovo modo di vivere, che legato al Mindful eating (che vuol dire "mangiare in consapevolezza") è la nuova soluzione per i milioni di persone che desiderano apprezzare tutta la varietà di cibo, quali carne e pesce, senza dimenticarsi qualvolta del junk food (cioè hamburger con patatine, Pizza, Donuts, gelati etc). La risposta si può ricercare molto probabilmente nell'ambiente, o meglio nelle decisioni individuali e collettive attuali e future, per:
ridurre il consumo di prodotti animali;
del miglioramento delle pratiche agricole;
della riduzione dell'inquinamento delle emissioni legate all’industria della carne.
La tua dieta flexitariana aiuta l'ambiente
Mahatma Gandhi
La questione etica per chi sceglie di diventare vegetariano o vegano, paradossalmente riguarda anche tutti coloro che rimangono Flexitariani, nel senso che la preferenza di verdura e frutta rispetto alla carne e pesce è vistosamente sbilanciata verso la prima, anche se non esclude completamente la seconda, tanto che segue una probabile logica di questo tipo, cioè:
vegetariani all'85% e onnivori al 15%.
Quindi, nella scelta di consumare carne o di eliminarla completamente, la "via di mezzo" esiste e si rivela come una sorta di forma più flessibile di vegetarianismo (non riconosciuta però dalla stessa comunità vegetariana) ed intesa per molti anche come dieta reducteriana.
Inoltre, in uno studio recente pubblicato dalla rivista scientifica Nature, appare evidente che il tema legato al consumo del cibo e della sua influenza sulla terra ed i suoi abitanti, è ormai di vitale importanza, tanto nell'articolo si intende rimarcare l'importanza di scegliere uno stile di vita sano ed ambientalmente sostenibile, come una vera azione decisiva sia individualmente che collettivamente, con un coordinamento globale, che oltre all'introduzione della "Dieta universale della salute", (creata da una commissione internazionale della rivista The Lancet) pone l'obiettivo possibile di dimezzare la perdita e gli sprechi alimentari riducendo nel concreto gli stessi impatti ambientali, fino a un sesto (16%). La filosofia Flexitariana, dunque, rappresenta positivamente un impatto sulla salute delle persone ed un reale contrasto ai famigerati cambiamenti climatici, che ponendosi come una "Dieta -non dieta", risponde anche ad altri problemi globali, quali la fame del mondo e le cattive abitudini alimentari.
Ma la grande sfida dell'impatto ambientale che va insieme con l'impatto sulla propria salute, viene rispettata soltanto se condividono armoniosamente due principali regole:
ci sia una cosciente e coerente scelta nell'alimentazione che rispetta "sempre" l'ambiente, scegliendo il meno possibile la carne (per esempio) e prediligendo verdure e frutta ad impatto zero ed esclusivamente di stagione;
non ci sia nessuna ossessione o rigidità sulla dieta da compiere giornalmente, ma di cercare di mantenere il giusto orientamento alla varietà o frequenza del cibo, scegliendo a volte anche la carne rossa e sensibilizzando una buona attività fisica da poter accompagnare all'uso di essa.
Cosa aspetti a passare alla Flexi Diet?
Oscar Wilde
Chi desidera diventare Flexitariano, come abbiamo evidenziato, necessita soprattutto di essere in possesso di una salda motivazione personale ed una profonda convinzione di rispetto verso la natura, prediligendo frutta ed ortaggi di stagione ed accompagnata da una scarsa quantità di carne.
Ma oltre al ragionamento di benefici e limiti di tale dieta (non dieta), il nuovo percorso alimentare presenta una caratteristica unica nel suo genere, in cui "si può perdere un chilo in ben 200 modi diversi". Questo è l'incipit del libro "Flex diet: Progettare il proprio piano di dimagrimento", dell'esperto di cuore del WebMD Dott. James Beckerman, che non intende offrire l'ennesimo libro sulle diete, ma un vero viaggio di esplorazione di se stessi e di "un nuovo approccio per un uomo nuovo, che vive a modo suo." Un libro così interessante, semplice, intuitivo e pratico, che si sviluppa in tre fasi per chi vuole perdere peso (con "Oggi, ogni giorno, a modo mio") e che centra a pieno l'obbiettivo del paradigma Flex diet cioè:
Nel rivedere il proprio modo di pensare alla salute, senza dover mai soffrire a tavola, in cui con l'aiuto di continui esercizi fisici salutari sia per il cuore che l'intero organismo, la Flex Diet ha il vero potere di riorganizzare la propria vita, in modalità più naturali ed appaganti, riportando il piacere di mangiare bene e sano, e restituendo un sorriso anche allo spirito, oltre che al corpo.
Il testo al momento disponibile solo in versione inglese, è comunque estremante facile da seguire, con le varie raccomandazioni nel viaggio di riscoperta del piacere di mangiare bene e del volersi bene, oltre che di accettarsi come individuo, facendo quei piccoli cambiamenti graduali, che portano a grandi risultati permanenti. Libro Super consigliato.
Per chi invece desidera, esiste un altro testo in Italiano, che è ugualmente efficace, intitolato "Flexitarian diet. La dieta flessibile" di Lucia Bacciottini, che offre ben 10 piani alimentari settimanali adatti a 10 stili di vita differenti, proponendo la Flex Diet come una versione aggiornata della famosa Dieta Mediterranea.
Infine, nel consigliare di sentire sempre un medico prima di iniziare una qualsiasi dieta, crediamo che la Flex Diet sia la perfetta combinazione salute ed ambiente, e che segue le esigenze di diversità e rispetto di ogni individuo. Pertanto, inseriamo nuovamente il calcolatore (questa volta in Italiano) per aiutarti nel calcolo delle tue calorie e dei macronutrienti, così da iniziare oggi stesso la dieta che migliora la salute e salva pure il pianeta.
Con fiducia ed ottimismo, ci chiediamo se un giorno, diventeremo allora tutti Flexitariani?
Voi che dite?
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