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LA RESPIRAZIONE CONSAPEVOLE E GLI EFFETTI SUL NOSTRO CERVELLO

La buona notizia è che respirare consapevolmente, fa bene anche al cervello. Lo confermano gli studi recenti e soprattutto un famoso Monaco zen che consiglia a tutti di camminare ogni giorno: per imparare a meditare, respirare bene ed essere felici.


"Ho cominciato la pratica del respiro per riportare la calma, per permettere al corpo e alla coscienza di guarire. Inspirare, espirare, nutrire e abbracciare. Abbracciare il corpo e abbracciare il dolore.
(Thich Nhat Hanh)

E' così che il famosissimo monaco Buddista, Thich Nhat Nahn, con le sue bellissime parole, spiega quale sia l'intenzione ultima del respiro consapevole: e cioè della possibilità che ognuno di noi possiede nel poter guarire veramente e nel profondo, attraverso uno strumento autentico presente nel nostro essere, e cioè quello del RESPIRO. La profonda saggezza del Maestro Thich, è messa a disposizione del mondo e proviene dal rispetto e dedizione della consapevolezza antica del Buddha acquisita attraverso lo studio dei diversi discorsi del Sutra e che il Monaco ha fedelmente ritradotto e riportato a noi oggi.

In tempi incerti in cui il Covid19 sembra essere l'unica ragion d'essere in cui ruota l'intero sistema mondiale, vi è bisogno di insegnamenti preziosi quali quelli del Monaco Zen, affinché la nostra salute fisica e spirituale si possa concretamente rafforzare davanti alle sfide future che ci aspettano, grazie proprio alla tecnica meditativa del respiro consapevole.


Imparare a fermarsi


"La meditazione non è un’evasione ma un incontro sereno con la realtà."

Thich Nhat Hanh


In questi mesi nei quali siamo rimasti bloccati a casa per il Lockdown, abbiamo sperimentato appieno il significato di "fermarsi". E anche se non in modo consapevole, quasi tutti hanno iniziato un percorso di sperimentazione o di riscoperta del quotidiano, scegliendo oppure scartando qualcosa. E questa cosa, di per sé, è già una gran fortuna, come ricorda anche lo stesso Monaco Zen, perché vuol dire: "iniziare a prendere una scelta consapevole verso una direzione, riguardo la propria vita, partendo dal respiro, che è senza dubbio la cosa migliore da fare in questo preciso momento".


Fermarsi è pertanto il primo step che conduce alla scelta attenta di osservazione del proprio respiro, senza dover però modificare il tipo di ritmo o canale di respirazione (c'è infatti chi preferisce respirare col naso, chi con la bocca, o entrambi, dato che siamo tutti diversi!).

Quindi, per divenire degli esperti del respiro consapevole, che ricordiamo fin da adesso, esso apporta innumerevoli benefici fisici, mentali e spirituali (come vedremo in seguito), bisogna innanzitutto:

  • fermarsi. Prendere anche 5 minuti al giorno o la sera, in cui riposiamo il nostro corpo, chiudendo gli occhi, ma senza dormire, per cercare di non pensare alla quotidianità. (Immaginate che qualcuno da dietro vi stacchi la presa).

  • scegliere. Quando si decide di dedicare del tempo al respiro, anche se non sappiamo bene ancora come procedere, il nostro cervello ha in qualche modo già deciso. E vedrete che il pensiero sarà sempre più ricorrente durante la giornata, nelle varie azioni che compirete!

  • osservare. Quando si chiude gli cocchi e si inizia ad ascoltare il respiro, si ha una sensazione strana, come se qualcuno avesse tolto il pilota automatico. Questo è il primo segno importante che state entrando piano piano nel flusso del respiro consapevole.



Scegliere di respirare consapevolmente


"Quando inspiri, torni a te stesso. Quando espiri rilasci ogni tensione."

Thich Nhat Hanh


Ma perché è così importante avere un respiro consapevole? E quali effetti ha sul nostro cervello?

Innanzitutto, sappiamo che il respiro è l'essenza stessa del vivere, dato che ci accompagna dal primo momento della nascita e per tutto il resto della nostra vita. E' la cosa più semplice e banale, quando ci pensiamo. Ma non c'è niente di più errato. Infatti, respirare, scegliendo di farlo al meglio, è un azione non propriamente facile e ci vuole molta pratica per migliorare tale conoscenza, prima di acquisire un buon grado di consapevolezza ed uscire dall'automatismo della routine quotidiana e dalle cattive abitudini. Ma allo stesso modo, se vogliamo, sappiamo che l'intenzione è la forza umana più grande dell'uomo, in quanto capace di creare l'opportunità che porta al cambiamento reale e che realizza ogni desiderio della nostra anima.


Quindi, scegliere di respirare bene è una sfida dell'essere, che ci fa spostare l'attenzione al respiro e solo a quello, nel preciso momento dell'attenzione.


Gli effetti positivi del respiro sul cervello


Uno studio condotto dal NorthShore University Hospital di Long Island, ha messo in evidenza la qualità dell'attività celebrale di alcuni pazienti epilettici (a cui erano stati inseriti già degli elettrodi) prima in momenti di stress con respirazione normale e poi con il respiro controllato, effettuando alcuni semplici esercizi visivi (es. guardare dei cerchi sul monitor). I risultati, sono stati ovviamente fondamentali nel campo di ricerca delle Neuroscienze, e primo nel suo genere, in quanto si osservava direttamente l'azione stessa del cervello, con l'ausilio di alcune tecniche di Imaging (FMRI e EEG). Quando il paziente faceva un respiro profondo, per esempio, le connessioni tra le varie parte del cervello si modificavano, entrando addirittura in aree celebrali ancora irraggiungibili. Inoltre, la sperimentazione metteva in evidenza che i cambiamenti più evidenti riguardavano l'area della corteccia prefrontale, (che si trova al centro della fronte del viso) cioè quella del pensiero astratto e dei comportamenti cognitivi.


E' pertanto scientificamente provato che un buon processo vitale della respirazione, è sinonimo di salute e benessere psicofisico. Quindi se operiamo in modo continuativo una respirazione consapevole (anche per soli 10 minuti al giorno), otterremo risultati importanti sia sulla nostra salute in generale, che sul lungo periodo. Il funzionamento del "buon respiro" opera a diversi livelli sul nostro corpo, riguardando le seguenti aree:

  • area del diaframma: grazie al respiro conscio, la muscolatura respiratoria del diaframma diviene più elastica ed è possibile respirare più profondamente. Inoltre, riuscire a respirare a pieni polmoni, dona una maggior lucidità mentale e di concentrazione nel lavoro e varie attività quotidiane;

  • pulizia delle tossine del corpo: si stima che circa una percentuale del 75% delle tossine prodotte dal ricambio del corpo vengono poi espulse attraverso la respirazione. Quindi, si inspira ossigeno nei polmoni e nel contempo si rinnovano tutte le cellule del sangue;

  • stimolazione del nervo vago: con una respirazione consapevole, il lungo nervo cranico che comunica con i principali organi, aumenta l'attività parasimpatico, e produce una quantità equilibrata di aceticolina, importante neurotrasmettitore di comunicazione tra neuroni che regola i processi di memoria, umore ed attenzione.



Far Respirare il cervello


I benefici che un respiro attento compie sul cervello, sono innumerevoli. Ma come abbiamo visto, comprendere il canale comunicativo tra mente e respiro non è così scontato. Ilchi Lee, autore del best seller "Brain Respiration" (tradotto in Italiano con "Respirazione del Cervello") ha affrontato questo tema sottolineando l'importanza della "Philosophy of Peaceology" in corrispondenza con i metodi di respirazione del cervello e della sua capacità di codificazione dei tre diversi tipi di respiro (corpo fisico, energetico e spirituale).


In sintesi, nella sua lunga ricerca scientifica e spirituale, è possibile esercitare il cervello ai tre livelli di respiro risvegliando i vari sensi, migliorandolo sia in produttività, creatività che consapevolezza. Il lavoro straordinario di Ilchi Lee, nel portare avanti la tecnica di respirazione celebrale come filosofia di vita e della coscienza, riassunta in un concetto di Super Brain, in cui se il cervello risulta ben ossigenato, esso resta giovane e e produttivo.


Esercizio facile da eseguire:


E' un esercizio che principalmente serve per cominciare ad ascoltare il proprio respiro e per avere una prima sensazione di come il cervello può respirare in armonia con esso:

  • sedersi su una sedia e chiudere gli occhi;

  • provare ad inspirare dal naso tenendo la bocca chiusa ed espirando sempre dal naso;

  • osservare il tempo del proprio respiro, senza modificarlo, se possibile;

  • Ed ora appoggiate un foglio di carta sotto il naso ed osservate se il respiro che emettete è lungo e profondo oppure corto e veloce. Non forzate il processo del respiro, se potete. E se risulta con un ritmo ancora un pò sostenuto, non preoccupatevi. Ci vuole soltanto pratica per riuscire ad ottenere dei buoni risultati. Vedrete poi col tempo, che il foglio resterà quasi immobile perché il vostro respiro sarà lento e quasi impercettibile, come sottolinea anche il famoso filosofo del cervello.



Guarire col Respiro della " Meditazione camminata"


Quando si inizia a spostare l'attenzione al respiro cosciente, la mente risulta collegata ad esso e così lo è tutto il corpo. Infatti, come abbiano già notato, quando il cervello è ben ossigenato, i pensieri cambiano positivamente e si instaura naturalmente una crescente calma.

"La pratica della meditazione camminata" è senza dubbio una tecnica, che una volta acquisita, riflette su ogni azione quotidiana, facendoci vivere in presenza l'esperienza amplificata dei sensi, come se fosse quasi una prima volta. La straordinarietà e semplicità della camminata meditata risiede proprio nel fatto di poterlo praticare "all'aria aperta"; ma ovviamente lo potete fare anche in casa, seduti o sdraiati.


L'aria buona di campagna e di montagna è l'ideale in quanto curativa, dato che tutte le cellule del sangue si rinnovano con la sostanza dell'emoglobina, che ha la capacità di fissare e rilasciare l'ossigeno in tutte le cellule del corpo; ma se non riuscite a spostarvi, va bene anche fare la vostra meditazione camminata in un giardino pubblico. Bastano pochi minuti e pochi metri, se volete.

La potenza reale di questa pratica, come ricorda Thich Nhat Nahn, è il momento in cui si inspira; concentrandosi nell'atto d'amore di ricevere vita e nell'abbracciare tutte le cellule del corpo, compresa la sofferenza contenuta in ognuna di esse. Immaginate che le vostre cellule, durante il respiro, abbraccino quelle non sane, in un vero momento di pace ed amore, appunto.


La pratica della meditazione camminata aiuta inoltre a rivelare la bellezza della vita nei dettagli intono a noi e dentro di noi, non ancora rivelati. Ai tempi del Covid19, dato le regole sul distanziamento sociale e dell'uso della mascherina, potete comunque effettuare i vostri esercizi in un posto tranquillo e dove ci siete solo voi.

Ecco allora i momenti salienti di questa pratica meravigliosa, che Vi consiglio di provare assolutamente:


  1. Inspirare ed espirare. Nel momento in cui inspirate e poi espirate, provate ad osservare il vostro respiro senza modificare il ritmo e cercando invece di immaginare voi stessi che Vi abbracciate interamente e che accettate come siete davvero e vi farà sentire parte di un unico organismo con la terra e con gli altri.

  2. Ogni passo è la guarigione. quando iniziate a camminare con consapevolezza, ci si sente al posto e al momento giusto. E questo passaggio è importante, perché ci fa capire dentro noi stessi che siamo in pace, anche se solo per pochi secondi. E che si può guarire davvero sia la coscienza, il corpo che la mente.

  3. Osservare il tutto intorno a te. quando iniziate ad osservare per esempio un albero che incontrate sul vostro cammino, se ne esplorano più dettagli possibili, come: i rami, foglie e colori, e si scorge la profonda connessione che lega l'albero con il sole che lo riscalda attraverso i suoi raggi o l'aria che riceve continuamente od ancora la terra che lo accoglie, etc.

E questo è anche un altro scopo che Thich Nhat Nanh intende trasmettere al mondo: e cioè che tutti gli esseri viventi interagiscono tra di loro, in una sinfonia di infinita bellezza, che è la vita e che comprende ognuno di noi.


JOMOSOPHY CONSIGLIA:


Thich Nhat Hanh, 2016.


"Brain Respiration", di Ilchi Lee, 2014


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